Ho finito di leggere “La biblioteca diventa social” di Cristina Bambini e Tatiana Wakefield (Editrice Bibliografica, 2014).
Lo dico subito: bello, mi è piaciuto.
Il libro non è soltanto un mix riuscito di teoria e suggerimenti pratici ma uno di quei testi che segnano anche un confine.
Premessa necessaria: lo dicono le stesse autrici che non hai per le mani un libro tecnico o esaustivo (anche perché parlare di esaustività per i social media non è certamente opportuno, p. 8).
Cosa significa? Che hai per le mani esattamente quello che vogliono offrirti: un punto di partenza. E, se guardi bene, nel tuo lavoro sei periodicamente e ciclicamente davanti a un nuovo punto di partenza.
Per questo dico che La biblioteca diventa social segna un confine. Siamo arrivati qui, (ri)partiamo da qui. Sembra una banalizzazione, ma sotto brulicano complessità non da poco.
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